Artisti
Giulia Zaniboni ha studiato canto lirico presso il Conservatorio di Musica "A. Boito" di Parma, dove si è diplomata nel 2015. Ha frequentato diversi corsi di perfezionamento sulla musica vocale del XX e XXI secolo tenuti da A. Caiello, D. Michel-Dansac, A. Fischer, A. Luz, M. Pousseur e P. Hoffmann. Il suo repertorio comprende opere di alcuni dei più importanti compositori di musica classica del XX secolo, oltre che numerose opere recenti.
La sua attività artistica si coniuga costantemente con la ricerca e la sperimentazione sulla voce e sulla fisicità del gesto vocale, anche attraverso la collaborazione con registi e compositori. Si è esibita sia come solista che in formazioni cameristiche in festival internazionali quali Biennale Musica di Venezia, Milano Musica, Bartók Plusz Operafesztivál, Internationalen Ferienkurse für Neue Musik Darmstadt, Impuls Festival, Rondò - Divertimento Ensemble, Casa Menotti, Ravenna Festival, tra gli altri.
Diplomato in Organo e Composizione Organistica al Conservatorio di Napoli, Giulio Tosti è un musicista che padroneggia il repertorio tradizionale, ma che agisce contemporaneamente per la rivalutazione e il ripensamento del suo strumento in ambito sperimentale con progetti individuali e collettivi. In questa occasione, eseguirà Le Compositions 1960 di La Monte Young sull’organo della Chiesa della Madonna di Fatima di Pinerolo.
Studente anche presso il Pontificio Istituto di Musica Sacra di Roma e all’ESMD (École Supérieure Musique et Danse Nord de France), nel 2017 Tosti è stato professore d’organo all’Ecole de Musique de Comines di Lille e tra il 2018 e il 2021 ha lavorato come indicizzatore ed altre mansioni all’Istituto Centrale per I Beni Sonori ed Audiovisivi di Roma.
Nel 2019 ha creato Nebula, un progetto solista di creazione estemporanea che esplora universi sonori inediti e non convenzionali, attraverso l’utilizzo di tecniche estese. Nebula è stato ospite della trasmissione radiofonica New Music Shows della BBC Radio3.
Nel 2023 ha creato invece il progetto mobile Rupestre, concepito sugli organi didattici di Toulouse les Orgues, dove il corpo diventa, con la sua danza sonora, protagonista e intermediario di peso, aria e canne.
Tosti ha suonato in contesti come Les concerts de St François a Losanna, Concerti d’Organo a Fano, Oloron Orgues a Oloron Sainte-Marie e Orgel Matinée di Fulda tra gli altri.
Ph Marco Vitale
Formato da dal pianista Gilles Grimaitre e il percussionista Julien Mégroz, HYPER DUO è un progetto sperimentale svizzero che si dedica alla creazione contemporanea e il cui focus artistico è la trasgressione di confini stilistici e l’ampliamento degli orizzonti.
Profondamente segnato da intense collaborazioni con compositori e artisti straordinari, sofisticato e viscerale, l'universo dei due musicisti è tanto serio quanto giocoso.
Energico e sconcertante, HYPER DUO si cimenta in un'esplorazione a metà strada fra composizione d'avanguardia, energia rock e poesia assurda.
Dal 2017, il duo si focalizza anche su una nuova strumentazione originale: batteria e tastiere elettroniche. Sempre alla ricerca di programmi originali che superino i confini tra musica e performance-art, il duo porta avanti un'esplorazione collettiva sul suono e sullo spazio.
HYPER DUO ha collaborato con numerosi artisti del panorama internazionale come Pierre Jodlowski, Chloé Bieri, Alex Paxton e suonato in contesti come BiME (Lyon), Bypass (Toulouse), Forum Wallis (Leukerbad), Label Suisse (Lausanne), Pyramidale (Berlin), Taktlos Festival (Zürich), 180 Degrees Festival, ppIANISSIMO Festival (Sofia), Izlog Festival (Zagreb), Le Bruit de la Musique (Creuse, FR), Musikfestival (Bern), Jardins Musicaux (Cernier), Théâtre des Quatre Saisons (Bordeaux) e Theater im Pumpenhaus (Münster) tra gli altri.
Ph Pablo Fernardez
La ricerca di Iceboy si focalizza sulla possibilità di una catarsi personale e collettiva: le sue performance emotive basate sulla voce utilizzano la fisicità come elemento di connessione, attingendo tanto dalla club music più ruvida e sperimentale, quanto alle sfumature delle astrazioni del pop, che distorce muovendosi tra rap e performance art. Resident Advisor ha definito la sua visione della musica rap straordinariamente individuale, vivida, avventurosa, fluida, intrisa di ansia e fragilità.
Isterika Istorika nasce nel 2020 come gruppo di lettura – dapprima online – e si identifica ora come piattaforma fisica di condivisione e lettura ad alta voce che si basa sulle pratiche femministe del pensare in collettivo e dello scambio orizzontale. Le tematiche principali su cui si concentrano le loro indagini sono quelle più prettamente vicine ai movimenti femministi intersezionali e al transfemminismo, quali abuso, violenza di genere, teoria queer, stigmatizzazione del corpo, antispecismo e relazione con il mondo più che umano, collettivismo, beni comuni, pratiche di decolonizzazione, abilismo, rilettura critica della storia e pratiche di resistenza, tra le altre. Per farlo si affidano alle possibilità immaginative e generative della fantascienza e della narrativa speculativo-distopica. È attraverso la lente della quasi-realtà che riescono ad esplorare loro stessɜ, trasportare i corpi altrove, trasformare i desideri e far emergere delle istanze politiche consapevoli.
Astrofisica, iperborea e alchemica, la pratica musicale dal vivo di Jessika Khazrik è profondamente dedicata al conforto comunitario, alla trascendenza collettiva e alla guarigione transgenerazionale. Con trattamenti mercuriali della voce, della batteria e dello spazio che sfidano i generi, i suoi paesaggi sonori indagano intimamente le premesse ecologiche e tecno-politiche dei continui che abitiamo, co-creiamo o dimentichiamo. Concependo partiture da compendi trans-millenari di tecnologie di guarigione, spaziali e biosensoriali e detriti on-site/online, i suoi set dal vivo e ibridi sono profondamente informati da tradizioni di canto ancestrali - come lo sharakan armeno, il mawwal levantino e il radh iracheno, con un tocco di techno pittoresca e ritmi incalzanti e incomprensibili.
Khazrik è stata artist fellow presso Home Workspace Programme (2012-13), Digital Earth (2018-19), HfK Bremen (2020) e SHAPE Platform (2021-22) ed è attualmente fellow presso If I Can't Dance (2022-23) e Helmholtz Center (2022-23). In qualità di visiting faculty, ha insegnato musica elettronica basata sulla voce, performance e tecno-politica presso la HfK Bremen (DE, 2020), la FHNW Academy of Art and Design Basel (CH, 2021-22), l'Accademia di Belle Arti di Norimberga (DE, 2022-23) e ha tenuto conferenze come ospite a livello internazionale. Come tecnologa indipendente, ha lavorato sulla politica dell'IA e sui diritti digitali a livello internazionale ed è la fondatrice del gruppo di studio tecnologico READING COMPUTERS, della piattaforma web peer-to-peer e del gruppo di studio, strategia e solidarietà POST-CORONIALISM e della piattaforma di ricerca transclusiva online
Justė Janulytė (Vilnius, 1982) scrive soprattutto per ensemble monocromatici (solo corde, solo viati o solo voci) ed esplora la percezione spazio-temporale in relazione alla musica attraverso la creazione di texture con molti livelli e metamorfosi estremamente graduali.
Le sue composizioni sono metafore sonore di idee ottiche in bilico tra l’estetica del minimalismo, dello spettralismo e dell’elettronica acustica. Ha collaborato con alcuni dei più importanti ensemble e solisti del mondo, tra cui Konzerthausorchester Berlin, WDR Sinfonieorchester Köln, Teatro La Fenice Symphony, BBC Symphony e Orchestra Nazionale del Galles tra gli altri.
Karlfroye è una producer, artista e DJ del sud della Francia; crea brani e mix dalla vocazione fortemente narrativa che abitano un ambiente fantastico descritto dai suoni dell'hardcore e del reggaeton. Attraverso la sua musica che parla d'amore, Karlfroye propone una sorta di malinconia per un futuro post-internet, descrivendo la tragica storia di mondi al collasso.
Keira Fox è un'artista londinese la cui pratica comprende performance, suono/vocalizzazione, installazione e coreografia. È la metà del duo New Noveta con cui si esibisce a livello internazionale dal 2012. Ha fatto parte del gruppo industrial noise/gabba Maria and the Mirrors (2009-2013) ed è tra le fondatrici del nuovo collettivo performativo TLC23 in collaborazione con l'artista scozzese Katie Shannon, incentrato sul tema della liberazione dal trauma e dalla mania, lavorando con il suono, l'installazione, la programmazione musicale e metodi di performance collaborativi.
Kimberlaid è una DJ e producer di hybrid hardcore di base a Parigi. Nei crocevia che conducono al suo mondo sonoro, a seconda dei percorsi seguiti, si possono incontrare gabber, doomcore, speedhouse…
Photo credits: Ariane Kiks