Pedro Oliveira, Sara Persico

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Il 24 giugno presentiamo a Palermo “Desmonte”, composizione e performance dal vivo di Pedro Oliveira, seguito dal concerto di Sara Persico, sound artist, performer e DJ napoletana, di base a Berlino.

Pedro Oliveira, Sara Persico

Originariamente commissionata dal Festival Novas Frequências di Rio De Janeiro nel 2021, DESMONTE è una composizione e performance dal vivo per sintetizzatore modulare e voce preregistrata presentata da Pedro Oliveira per Between Land and Sea, programma curato da Fondazione Studio Rizoma. Un’esplorazione sonora sui postumi del colonialismo e sulla violenza dei confini, che cerca di sradicare la voce dal corpo e il corpo dall’origine. Uno studio sui limiti e i fallimenti dell’ascolto (meccanico), la composizione si appropria e abusa di tecniche spettrali simili a quelle del cosiddetto “software di riconoscimento dialettale”, una tecnologia proprietaria in uso per i casi di richiedenti asilo senza documenti in Germania. Quando la voce della cantante death metal Fernanda Lira si disfa del software, il suo timbro subisce le mutazioni più estreme, spingendosi ben oltre le confortanti soglie percettive del riconoscimento. Desmonte, che è un caso tanto astratto quanto potente di opacità immanente della voce stessa, articola una critica radicale alla logica operativa positivista e neocoloniale delle tecnologie biometriche.

Cresciuta come musicista nella scena musicale underground di Napoli mentre terminava i suoi studi accademici sulla composizione, Sara Persico si è stabilita da anni a Berlino dove ha trovato il terreno per sviluppare una carriera internazionale. È compositrice, improvvisatrice, DJ, ed è tra mondi diversi, in un universo ibrido pieno di canali e passaggi, che la sua musica si trasfigura continuamente in forme diverse ma con un tocco riconoscibile che lascia intendere la sua conoscenza e la coerenza della sua ricerca. Nel suo recente EP Boundary forza e infine distrugge limiti e definizioni con sorprendente sicurezza di sé. Nell’atmosfera cupa e cruda, quasi letteralmente un mondo sotterraneo ma comunque capace di esplodere attraverso diverse superfici, e in cui tante influenze si fondono l’una nell’altra senza che abbia senso enumerarle, c’è un nucleo di profonda ricerca sul sé e sulla materia stessa del suono. In tutta la sua produzione musicale e nelle sue scenografie c’è un sinuoso spostamento di tutte queste forme, elementi e strutture diverse, attuato da una maestria compositiva e di selezione che ha a che fare con la visualità, ma sempre su uno sfondo nero che potrebbe essere quello dell’invisibilità della musica stessa.

Un progetto di Cripta747 e Fondazione Studio Rizoma, a cura di Mattia Capelletti con il sostegno del Ministero della Cultura, Goethe Institut e Kultur Ensemble.

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