Sound Quests 22
Se te lo dico, non lo dirai a nessuno?
La seconda edizione del festival accoglie artistз, ricercatricз e musicistз che affrontano la nozione di trasmissione orale, partendo dalle sue connotazioni storico-mitologiche, arrivando alle possibili derive contemporanee del termine, in particolare agli incalcolabili flussi di contenuti che ogni giorno vengono diffusi e smarriti in rete. Così, se con “tradizione orale” si intendono processi e pratiche di elaborazione dei patrimoni culturali fondati su contenuti non scritti ma pronunciati, cantati, gridati, dove sta la differenza tra un rapsodo del VIII secolo a.C., un griot e unǝ utente di Clubhouse?
Ospitata da Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, la prima giornata di SQ si apre con la mostra personale di Lawrence Abu Hamdan Air Pressure (A diary of the sky) e prevede la listening session “The sound has fallen” sviluppata dall’artista e ricercatore Vinit Agarwal (Banera,Rajasthan, India) nella quale, a partire dalla drammatica siccità che prosciugai corsi fluviali, indaga le performatività del lutto facendo riferimento alle donne professioniste dei canti per i defunti dal Rajasthan alla Sicilia. A seguire, Eleni Ikoniadou (Atene, Grecia / London, Regno Unito), ricercatrice e Reader in Digital Culture and Sonic Arts presso il Royal College of Art, presenta accompagnata dalla violoncellista e compositrice Viki Steiri la lecture performance The Lamenters, incentrata sul tema del lamento e del canto digitale a partire dal suo ultimo album di prossima uscita. Il giorno successivo, il rapporto con l’ascolto muta contesto, spostandosi nella cornice del Le Roi; lo storico dancing club progettato da Carlo Mollino predispone i corpi al movimento, e ad una fruizione condivisa e collettiva del live Antwood (Montréal, Canada), la cui musica elettronica, spesso composta occhieggiando alle logiche delle fan fiction, esplora i temi dell’intelligenza artificiale, del marketing online, standard e cliché della scena dance. A chiudere la serata, i dj set di La Niña Jacarandà (Caracas, Venezuela / Barcellona, Spagna), artista, producer e dj che si muove tra ambient, reggaeton e deconstructed club, e del duo torinese VIBRISSE che propone un’ibridazione di generi della musica da club contemporanea e hardcore ad alta velocità.
Un evento a cura di ALMARE con il sostegno della Città di Torino, Fondazione CRT, Royal College of Arts London.